mercoledì 21 gennaio 2009

Addii :-)



Caro S.,
non sai che piacere trovare la tua mail.
È bello, e mi si riempie il cuore di gioia, sapere che ogni 4 mesi tu abbia 10 secondi della tua inutile, inutilissima vita, per scrivermi! E chiedermi come sto.
Sembra quasi che negli otto mesi in cui ci siamo frequentati, avessimo addirittura scambiato qualcosa. Cosa, al momento, non mi sovviene.

Ti faccio anche io i miei migliori auguri per il 2009 ma, soprattutto, alla tua splendida storia con Marietta/Mariella/Mariolina. Oh, un nome, una garanzia!
Col senno di poi ti dirò, non la invidio neanche un po'. Sarai anche bello, ma la vita già non è propriamente uno struscio il sabato sul Corso, poi, dover anche gestire una persona asociale, incasinata e labile come te, bè, ecco, meglio un baobab. Più affidabile di te e va solo innaffiato.

Mi chiedi dei miei sogni, se si sono avverati, e mi auguri che si avverino e io quasi (solo quasi) mi commuovo. Non ti preoccupare, i miei sogni piano piano sono in grado benissimo di esaudirli da sola. Tranne uno. Mi piacerebbe veramente tanto tanto tanto che tu evaporassi, sparissi, ti teletrasportassi finalmente fuori dalla mia vita. Credi di poterlo fare? Credi di riuscire, per una volta, a fare qualcosa di così grandioso? Poi puoi tornare tranquillamente ad essere il pusillanime che sei.

Tanti cari saluti, e stai bene eh!
Constanze

:-DDD

giovedì 13 novembre 2008

...

Che ne sai tu
che segui il cielo con un dito
che guardi il mondo da laggiù.

Sono io da qua
che ti parlo
e la mia voce non ti arriva
mentre ho voglia di spiegarti.
Perchè ti amo.

domenica 12 ottobre 2008

Non mi ero accorta
di quanto le tue parole
mi accompagnino
mentre in questa domenica d’autunno
attraverso la città.

Tutto è rumore
Le persone urlano
Ridono, discutono
E tra tutte le voci che sento
Non trovo la tua.

Dove sarai in questo momento
A seguire il filo della tua vita
Che si srotola come il tuo sorriso
Quando vagando incontri il mio

La tua mancanza non è mancanza di amore
Non è un posto vuoto accanto a me
Non è una mano che mi cerca
La tua mancanza è silenzio

giovedì 9 ottobre 2008

A come Amore


Nella vita capita di amare. Oddio, chi più chi meno. L'amore poi ha talmente tante forme. Ho amato e amo un mio amico, ho amato e amo una persona che non mi appartiene, ho amato e forse amo una persona che non vedo da un anno. Tutti amori diversi, più o meno intensi, più o meno profondi.
L'amore poi, ad un certo punto, come una nuvola nel cielo può anche cambiare forma e trasformarsi in altro. A volte non riesci neanche a definire cosa sia "altro". E a volte semplicemente si esaurisce. E ti dici, è la vita. E a volte invece l'amore non coincide, si sfiora, ma forse non parla la stessa lingua, non usa le stesse note, non ha lo stesso colore. E anche qui ti dici: è la vita.

E vai avanti. Questa persona non esiste più, non c'è, non la senti, non fa più parte delle tue giornate. Ma non riesci a farla uscire dai tuoi pensieri. Proprio non ci riesci. Ti sforzi per mesi e mesi e poi c'è sempre qualcosa che ti frega, un luogo dove vi siete incontrati, un cd che ti aveva fatto e che hai ritrovato, un pensiero che parla di lui.

E vorresti, con tutte le tue forze, cancellare tutto. Tutto quanto, le parole che vi siete detti, la gioia di sapere che sta arrivando, quell' esplosione all'altezza dello stomaco nell'istante esatto in cui finalmente lo vedi.
Vorrei non aver mai vissuto tutto ciò, vorrei non aver mai sognato un suo bacio, vorrei non aver mai riso per i suoi racconti, vorrei non essere mai stata incantata di fronte ai suoi occhi.
Non esiste un bianchetto per la vita, un tasto CANC da premere, un po' di varechina esistenziale con cui far sbiadire tutto definitivamente?

Sono stufa, stufa, stufa di averlo tra i pensieri. Sono stufa di averlo tra i miei sogni. Sono stufa di svegliarmi e sapere che forse non lo vedrò mai più.

martedì 7 ottobre 2008

Quello schifoso di un compleanno


E così anche questo giorno infausto è arrivato. Lo aspettavo e lo temevo e quello che pensavo si è prontamente avverato. Mai come oggi mi manca mia mamma, che era di solito la prima a chiamare, a farmi regali meravigliosi con biglietti pieni di amore. Lei non si è mai dimenticata, non ha mai fatto le cose tanto per farle.
Sto facendo seriamente fatica, ad accettare che la sua telefonata non arriverà.
Mio padre probabilmente si dimenticherà e una delle persone più importanti per me forse anche.

I compleanni che arrivano, sopra ai 18, si iniziano a considerare sempre meno (figurati 31!) e anche se i regali diventano sempre meno importanti, anche se prendi veramente questo giorno come tutti gli altri, c'è sempre quel retropensiero su chi chiamerà, ci saranno delle sorprese, qualcuno che ci ha sempre pensato si dimenticherà? Chiamarlo bilancio è brutto, e poi di che?

Vediamo come va avanti questa giornata...

UPDATE: A parte una breve parentesi con una mia carissima amica la giornata è proseguita come sospettavo. Mio padre si è dimenticato, il mio migliore amico anche, per non parlare di mio fratello Markus. Se esistesse la Palma D'Oro al compleanno più merdoso dell'universo, adesso starebbe sulla mensola della libreria. Per fortuna è passato, per fortuna deve passare un altro anno. Ma gli strascichi sono duri da far passare...

martedì 23 settembre 2008

La cura

Come spesso accade, i miei più grandi ragionamenti, tra le mille cose da fare e la quotidianità che ha il sopravvento sulle cose, avvengono all'improvviso, scaturiscono da episodi, avvenimenti spesso anche banali.
La settimana scorsa mi è uscita due (!!!) volte la catena della bici. Come sempre in questi casi vado dove l'ho comprata, un negozio a 20 mt. da casa mia.
Ci lavora un omino, 35/40 anni, brizzolato, anche bello, con i modi gentili, sempre con il sorriso sulle labbra. È stata una delle prime persone che ho conosciuto trasferendomi a Rimini, mi colpì subito il suo modo di fare, la dolcezza che metteva nelle mani sporche di grasso con cui riparava biciclette. E poi mi disse una delle cose più belle che mai ho sentito da un uomo, lui, da poco sposato con una ragazza araba ed una figlia di due anni, mi guardò e mi disse che finalmente aveva trovato LA donna da amare e che da quando aveva questa sua famiglia era l'uomo più felice del mondo, sapere che a casa lo aspettavano "le sue donne" era per lui fonte quotidiana di gioia.

E così, mentre eravamo là, mi ha rimesso a posto la catena e senza che gli dicessi niente ha iniziato a controllare i freni, l'allineamento delle ruote, mi ha cambiato due raggi che si erano rotti (e di cui io non mi ero neanche accorta...). E nel fare ciò ha messo una cura infinita, ha provato e riprovato finchè tutto era a posto. Era anche tardi.

E questa cura mi ha colpito profondamente perchè penso alle relazioni umane, alle storie d'amore e penso che prendersi cura di una persona sia una delle cose più belle che ci siano. Penso anche alle mie relazioni, quanto le persone che ho amato, si sono prese cura di me? E quanto io di loro? È vero che la cura ha una forte impronta genitoriale ma tra due persone adulte coinvolge anche strettamente l'attenzione che uno ha nei confronti dell'altro. Per capire le tue mancanze (e quindi forse le mie) devo avere attenzione di te, del tempo passato assieme, dei tuoi disagi e delle tue sfumature. A volte siamo troppo presi da noi stessi per spostare lo sguardo un po' più in là, non lontano, spesso semplicemente accanto.

giovedì 18 settembre 2008

Al mercatino di RobP - 17.09.2008

Amo le cose invendute
le cose che nessuno vuole
quelle che rimangono lì,
sui banchi
nelle ceste
sui tavoli.

Amo le cose invendute
le amo
perchè rimanendo sole
diventano uniche
ed io
ho la possibilità di farle mie.

Amo le cose invendute
che non vuole nessuno
ma che sono parte
di questo mondo.
Come me.